Una serata con la Costituzione

di Christian Domini  4^B liceo scientifico      

Il 30 marzo 2015 al teatro sociale di Gemona le classi quarte dell’Istituto Magrini-Marchetti e dell’ISIS D’Aronco hanno preso parte alla serata dedicata alla Costituzione italiana, durante la quale tutti gli studenti prossimi alla maggiore età hanno ricevuto da alcuni sindaci della collinare una copia della Costituzione italiana.                                                                                          
In questa occasione la classe 4B del liceo scientifico ha presentato un elaborato sul tema della guerra “Conflitti e paci nel passato e nel presente”. Sono stati approfonditi tre casi differenti di conflitti e in ognuno di essi si è cercato di capire come si è arrivati ad una pace e se questa sia stata effettiva e non solo apparente.
                                                   
Il primo caso analizzato ha riguardato il conflitto nord irlandese, conclusosi il venerdì Santo del 10 aprile 1998, il cui epilogo rappresenta nella storia una rara eccezione di pace conclusa e duratura nel tempo.

Il secondo caso preso in esame ha riguardato la complicata questione dei Balcani, dove le tendenze indipendentiste delle varie etnie, unite -come sostenne anche il giornalista Paolo Rumiz- agli interessi delle grandi potenze estere, hanno provocato un conflitto tra i più sanguinosi del ventesimo secolo. L’intervento esterno, portato avanti da una coalizione internazionale sotto l’egida dell’ONU, ha ignorato totalmente le istanze delle popolazioni locali e questa soluzione si è conclusa con la pace di Dayton del 1995, che però non ha superato le tensioni interne agli stati.
                        
Infine la seconda guerra del Golfo, meglio nota come guerra d’Iraq, costituisce l’esempio di guerra più vicina a noi. A seguito dell’11 settembre 2001 le potenze occidentali, Stati Uniti in primis, hanno deciso di intraprendere una guerra al terrorismo internazionale che faceva capo a Osama Bin Laden. Nel 2003 una coalizione internazionale, senza il mandato dell’Onu, ha deciso di invadere l’Iraq nel tentativo di liberare la popolazione dalla dittatura di Saddam Hussein e toglierla da uno stato di povertà, fame e privazione di diritti. In realtà il lungo conflitto, conclusosi ufficialmente nel 2011, ha provocato circa 150 mila morti, ha aggravato la situazione sociale e ha alimentato nella popolazione locale un sentimento antioccidentale.
                                                                                    
La risoluzione dei conflitti, ad eccezione di quello nordirlandese, è stata affidata ad organismi internazionali quali ONU e NATO; ma nella maggior parte dei casi la soluzione trovata ha agito da palliativo senza curare effettivamente le tensioni e il malcontento del popolo.   A questo punto ci si è chiesti quale sia la via giusta per arrivare a una pace.   La risposta che noi studenti abbiamo dato è quella che prevede un compromesso tra le parti coinvolte, che rispetti i valori di ognuno; è necessario che tutti i contendenti rinuncino alla presunzione di voler difendere valori ritenuti assoluti o superiori rispetto all’altro.  In definitiva la pace deve provenire irrinunciabilmente dal basso, deve coinvolgere il popolo, che a seguito di un’attenta educazione, deve diventare consapevole dell’inutilità di un conflitto armato.

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