Di Luka Filipovic
Orrore. Non lo si può definire in altro modo. E' uno di
quei momenti nei quali non si può essere neutrali: la mente non lascia spazio
alla fredda logica, e la rabbia e lo shock annichiliscono l'indifferenza alla
quale siamo fin troppo abituati come un proiettile caldo, come i proiettili
che ieri hanno posto fine alle vite di 12 giornalisti del giornale satirico
Charlie Hebdo, colpevoli di aver osato essere troppo liberi, di essere stati
troppo fiduciosi nel genere umano.
Spesso, troppo spesso,
sentiamo parlare di morti, di terrorismo, di fanatismo, ma è sempre da qualche
parte al di là dell'Atlantico, oppure nel (neanche tanto) lontano Medio
Oriente; ebbene, ora ci si deve rendere conto che il pericolo è QUI, da noi,
nella tanto sicura Europa, con le sue leggi, la sua libertà e le sue
inviolabili frontiere.
Niente, e sottolineo niente, è inviolabile per coloro che hanno l'intenzione di privarci della libertà per la quale tanto hanno penato i nostri avi.
Perchè quello di ieri è stato un autentico attacco alla democrazia e alla libertà d'espressione, che al grido di “Dio è Grande” ha sporcato impunemente il nome di Dio (musulmano o cristiano è la stessa identica cosa) con il sangue di 12 innocenti, che anche nella loro a volte esagerazione della satira hanno sempre esercitato il sacrosanto diritto di essere un giornale “brutto e stupido”, per usare le loro stesse parole.
A coloro che ora polemizzano, dicendo che dovevano stare più attenti, che dovevano aspettarselo, che si sa che “i musulmani sono suscettibili”, io rivolgo queste parole, per nulla provocatorie, ma solo desiderose di comunicare il concetto nella maniera più diretta e immediata possibile: direste mai a una vittima di stupro che se la doveva aspettare perchè ha indossato la minigonna? Spero si capisca l'assurdità del ragionamento, perchè seguendo questa logica, tutte le donne dovrebbero essere totalmente coperte, tutti gli uomini dovrebbero avere un chip di controllo, tutte le libertà dovrebbero essere limitate e tutte le idee censurate. Siamo davvero disposti a questo, a perdere la nostra libertà in nome di una sicurezza soffocante?
Niente, e sottolineo niente, è inviolabile per coloro che hanno l'intenzione di privarci della libertà per la quale tanto hanno penato i nostri avi.
Perchè quello di ieri è stato un autentico attacco alla democrazia e alla libertà d'espressione, che al grido di “Dio è Grande” ha sporcato impunemente il nome di Dio (musulmano o cristiano è la stessa identica cosa) con il sangue di 12 innocenti, che anche nella loro a volte esagerazione della satira hanno sempre esercitato il sacrosanto diritto di essere un giornale “brutto e stupido”, per usare le loro stesse parole.
A coloro che ora polemizzano, dicendo che dovevano stare più attenti, che dovevano aspettarselo, che si sa che “i musulmani sono suscettibili”, io rivolgo queste parole, per nulla provocatorie, ma solo desiderose di comunicare il concetto nella maniera più diretta e immediata possibile: direste mai a una vittima di stupro che se la doveva aspettare perchè ha indossato la minigonna? Spero si capisca l'assurdità del ragionamento, perchè seguendo questa logica, tutte le donne dovrebbero essere totalmente coperte, tutti gli uomini dovrebbero avere un chip di controllo, tutte le libertà dovrebbero essere limitate e tutte le idee censurate. Siamo davvero disposti a questo, a perdere la nostra libertà in nome di una sicurezza soffocante?
Luka Filipovic, redazione Blog F.d.C.
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