Cambiare mentalità per salvare vite

di Massimiliano Gaio (4 A INF.)

Se c’è una cosa di cui ci si può sempre fidare, sono i numeri. Questi numeri rivelano che le patologie legate al cuore sono la prima causa di morte in Italia e rivelano che ogni due giorni, vi è un decesso causato da un infarto. 
Facile arrivare alla conclusione che, in un solo anno, il numero di morti determinato dal malfunzionamento del cuore, è davvero considerevole.  
Un’altra fra le principali cause di morte è il soffocamento infantile, le stesse notizie di cronaca hanno messo in luce come questo problema, soprattutto nella prima fascia d’età (ovvero quella compresa tra gli 0 e i 4 anni), provochi più di 50 decessi l’anno solo nel nostro paese.
La Croce Rossa Italiana, tuttavia, afferma che più della metà di queste morti, possono essere facilmente evitate, se vicino alla persona in questione,  si trovi qualcuno che sappia come agire, per questo che da anni tale associazione lotta per la maggior diffusione possibile delle tecniche di primo soccorso.
È da tempo, infatti, che i volontari della C.R.I programmano incontri nelle scuole e nelle piazze per poi, un domani, avere delle persone preparate che potenzialmente possono salvare delle vite. Ma un semplice incontro, basta a preparare efficacemente una persona che sappia procedere in casi di urgenza?

Il 19 dicembre 2014, gli studenti dell’istituto “D’Aronco” hanno avuto la possibilità e la fortuna di assistere ad una di queste conferenze. Gli allievi hanno partecipato ad un discorso meticoloso che si è concentrato principalmente sulla rianimazione cardiaca, appunto per i casi di infarto, e sulla manovra di Heimlich, per i casi di ostruzioni delle vie aeree. Incontro che, con il supporto di una presentazione a slide, dei manichini su cui osservare direttamente le manovre d’azione e domande dirette agli allievi, ha riscontrato un buon interesse negli stessi. 
Incontri come questi, però, difficilmente possono produrre un risultato tangibile nei grandi numeri nazionali. Per poter diminuire realmente il numero di decessi che ogni anno avvengono,  forse dovrebbero esserci  dei veri e propri corsi obbligatori, inseriti in un percorso scolastico e/o lavorativo che consentano di avere la sicurezza di sapere salvare delle vite umane, tema sicuramente delicato, ma altresì importante.


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