di Miriam Zilli ( 4B)
Quest'anno il Liceo Magrini ha proposto una serie di lezioni aperte a tutti, su temi diversi, per stimolare il piacere della conoscenza; un incontro è stato pensato in particolare per gli studenti di terza media, per avvicinarli ad argomenti che incontreranno durante gli studi superiori e per far emergere come le varie materie caratterizzanti il liceo scientifico siano legate fra loro.
La "lezione spettacolo" intitolata "Con gli occhi di Galileo", che è stata presentata dagli studenti delle quarte presso il Liceo Magrini il 6 dicembre scorso e riproposta agli studenti della terza media di Artegna nella loro scuola la mattina dell’11 aprile, ripercorre le scoperte di Galileo, attraverso un percorso in cui si collegano la storia, la filosofia, l’astronomia, la fisica, il latino, la letteratura italiana e la letteratura inglese.
Fino al 1610 l'immagine dell'universo agli occhi di tutti era questa: la Terra al centro, ma anche in basso, in quanto luogo abitato dall'uomo peccatore, mentre i pianeti erano considerati sfere purissime caratterizzate da un moto circolare perfetto; un'immagine che, come si può capire, andava bene anche alla Chiesa.
Ma Galileo Galilei – come abbiamo esposto durante la “lezione-spettacolo”- stravolse questo modo di vedere il cosmo: a partire dall'ipotesi eliocentrica elaborata da Copernico circa sessant'anni prima, che poneva il sole al centro dell'universo, Galileo riuscì a mettere in discussione un intero sistema astronomico che comportò poi anche lo stravolgimento di un modo di interpretare la realtà.
Innanzitutto Galileo si cimentò nella non facile molatura delle lenti che gli servirono poi per la costruzione di un telescopio; nel corso della lezione gli studenti del liceo hanno mostrato al pubblico come si proceda nella realizzazione dello strumento.
In seguito Galileo fece il passo più importante: rivolse il suo telescopio verso il cielo e compì delle scoperte di una portata incredibile. Non solo ebbe l'importantissima conferma sperimentale della teoria eliocentrica di Copernico ma fece anche altre osservazioni interessanti che lo portarono ad affermare che la Luna non era perfetta come si pensava e che Giove “si portava dietro” quattro pianetini: aveva appena scoperto l'esistenza dei quattro satelliti di Giove.
L'impatto che al tempo la rivoluzionaria teoria eliocentrica ebbe sull'autorità della Chiesa non fu indifferente, come è emerso da alcune letture proposte dagli studenti nel corso della lezione, e il Sidereus Nuncius, l’opera in latino con cui Galileo aveva divulgato le sue scoperte, venne messo all'Indice.
Questo, tuttavia, non riuscì a fermare la diffusione di un nuovo metodo di studio della realtà, che dava uno spazio decisamente più ampio al dato dell'esperienza rispetto a quello teorico, imposto e non verificabile.
Il messaggio che si ricava dalla ricerca di Galileo, valido ancora oggi, non solo per gli adulti ma anche e soprattutto per noi giovani, è questo: non accettare acriticamente o farsi imporre delle verità, ma andare controcorrente, mettere in discussione le basi delle nostre più radicate certezze per poter migliorare continuamente.
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