
di Marcuzzi Nicolas
Il nostro viaggio comincia nel lontano settembre 2013, quando alla proposta del prof. di elettronica, quattro ragazzi hanno accettato la sfida e subito hanno convogliato i loro sforzi e il loro tempo per un’ impresa eroica.
L’impresa consisteva nel dare vita a Bimbo, il nostro piccolo robot iscritto alla gara di Rescue ovvero dei Robot da soccorso.
Fin da subito Bimbo ha manifestato qualche “problemuccio” che con il nostro duro lavoro e la nostra determinazione siamo riusciti a risolvere. I giorni passavano e la gara si faceva sempre più vicina. La tensione aumentava e noi eravamo sempre più agitati fino al giorno delle prove, l’anno “zero” per l’inizio delle gare che prevedeva una giornata di test: il 9 aprile!
Appena arrivata nel luogo del ritrovo, la nostra squadra, chiamata UNO UNO OTTO, ha subito notato una sorta di disorganizzazione logistica: i percorsi non erano stati ben costruiti e molti presentavano ostacoli diciamo “naturali”, anche se la sorveglianza era degna dei più alti siti militari al mondo, infatti ti impedivano di entrare nella zona destinata al lavoro e alla manutenzione dei robot se non si possedeva il badge di riconoscimento.
Il divertimento, comunque, era assicurato.
Dopo mezza giornata di prove, cominciò a manifestarsi e diffondersi nella squadra un po’ di paura, perché potemmo conoscere bene i nostri avversari. Almeno il 90 % di loro utilizzava il LEGO, i quali sono molto facili da assemblare e la costruzione del codice è già pronta solo da sistemare... mentre il nostro Robot BIMBO (con il restante 10% dei partecipanti) si basava su un microcontrollore Arduino ed era costruito con i pezzi del Meccano e materiali di recupero.
La sera abbiamo fatto un salto alla cerimonia di apertura, che avrebbe dovuto essere breve ma in realtà non fu così, tanto che quasi fece scattare un istinto di “cannibalismo” fra i componenti della squadra. Una volta terminata, a cena, approfittammo per rilassarci un po’ e parlare tra di noi. Nel momento in cui la nostra squadra tornò in albergo, il tempo per la pacchia e il relax erano scaduti e cominciarono i lavori per sistemare Bimbo per il giorno dopo.
Dopo aver passato la notte a ultimare i lavori, sveglia alle 7:00 per essere pronti alle 8:00 davanti alla sede della manifestazione e partire con le gare.

Il quarto giorno non tutti parteciparono alle finali, anche noi fummo esclusi: i finalisti erano tutte squadre che utilizzavano i LEGO; fu divertente però, anche semplicemente assistere alle gare. Infatti, come dicono loro, l’importante non è vincere ma imparare... (sperando che anche loro abbiano imparato a costruire meglio le piste perché tanti problemi sono stati causati appunto dal sole e dal modo in cui erano state costruite).
Uno dei lati positivi di questa esperienza è che ti permette di conoscere tanta gente delle varie scuole, proveniente da diverse parti di Italia e ci si scambia punti di vista, esperienze, ci si diverte di più e si impara molto meglio.
Marcuzzi Nicolas 4^A INF
Nessun commento:
Posta un commento