di Luca Pellegrini (1Als ISIS Magrini Marchetti)
Con l’8 novembre è uscita allo scoperto una parte degli
Stati Uniti, composta dalla classe media bianca, impoverita dalla crisi e ormai
stufa della linea democratica, che maturava idee nazionaliste e razziste. È
grazie a questi elettori che Trump ha vinto le elezioni, soffiando sulla rabbia
e facendo promesse assurde.
Purtroppo molti si sono fidati di lui.
La presidenza Trump metterà seriamente a rischio tutte le
conquiste ottenute dal suo predecessore, Barack Obama, e potrebbe portare avanti
un programma elettorale che comprende: misure di austerità (la cui rimozione da
parte di Obama aveva permesso al paese di fermare la recessione), restrizione
dell’aborto e del matrimonio omosessuale, sgravi fiscali per i ricchi, aumento
delle tasse universitarie, tagli all’assistenza sociale e sanitaria (tra cui il
desiderio di ritoccare l’Obamacare).
Il mio punto di vista: personalmente non ritengo che Donald
Trump sia adatto al ruolo che gli è stato affidato dai suoi elettori in quanto
è una persona troppo impulsiva, egoista ed egocentrica. Certo, col suo discorso
d’insediamento ha cambiato i toni, ma d'altronde un politico lo si giudica dai
fatti più che dalle parole.
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