"YOUR NAME", SE IL TEMPO E' UNA BARRIERA


Your name è un anime giapponese uscito nelle sale cinematografiche nel 2016, scritto e diretto da Makoto Shinkai, e letteralmente si legge kimi no na ha (君の名は).
È la storia di una ragazza (Mitsuha Miyamizu) che vive in periferia e che vorrebbe essere un ragazzo di Tokyo, e di un ragazzo (Taki Tachibana) di Tokyo che un giorno vorrebbe essere una ragazza che abita in periferia.
I due, inconsciamente, si scambiano il corpo di notte e l'indomani vivono uno la vita dell'altra. Però quando si risvegliano nessuno dei due si ricorda più nulla; allora per ricordarsi ciò che hanno fatto si scrivono sul corpo delle frasi, però non è sufficiente perché non riescono a ricordarsi i loro nomi (da qui il titolo del film). 
Mitsuha vuole chiarire e va a Tokyo a cercare Taki e quando lo trova lui non la degna neanche di uno sguardo, però Mitsuha gli lascia il suo laccio rosso che Taki conserva con cura ma senza capire il perché -dopotutto non sa bene cosa stia succedendo-. Questo si spiega perché Mitsuha vive tre anni prima di Taki, ovvero tra loro ci sono tre anni di differenza. 
Tutto sembra risolto quando una cometa cade sul villaggio di Mitsuha e uccide tutti gli abitanti (nel disegno si intravede un cratere e la cometa). Quando Taki capisce tutto quando prova a tornare indietro nel tempo e tramite incantesimi e magie riesce a tornare indietro di tre anni, poco prima che la cometa cada.
Ha poco tempo per trovare Mitsuha. La cerca, segue le sue emozioni e, quando manca poco, riesce a trovarla... ma non riesce a vederla. 
Lo stesso vale per Mitsuha  che lo cerca disperatamente e quando le sembra di averlo trovato non riesce a vederlo. Tra loro intercorre una barriera, il TEMPO. 
Alla fine Mitsuha  riesce a salvare il suo villaggio facendo scappare tutti -in realtà era stato Taki che, dopo essersi scambiato per l'ultima volta con Mitsuha, riesce a diffondere la voce della cometa-.
Mitsuha sopravvive e un giorno si intravedono su due treni diversi, scendono e si cercano... si trovano su delle scale e piangendo si chiedono "qual è il tuo nome?". 

di Marta Zamolo, 3Dlsa

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